DIAL M 4 MURDER |
VITA DI UN MIRTILLO FRIENDS ON BLOG
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venerdì, novembre 29, 2002
Max ammette di farsi vincere dalla pigrizia.
Biglia dice di essere troppo impegnato. Lapogianni naviga in solitudine nel maelstrom offerto dal mondo blog... Last Chance forse avvisterà terra, io intanto mi affido alla mia mappa astrale.
lunedì, novembre 25, 2002
Goditi potere e bellezza della tua gioventù.
Non ci pensare. Il potere di bellezza e gioventù lo capirai solo una volta appassite. Ma credimi, tra vent'anni guarderai quelle tue vecchie foto. E in un modo che non puoi immaginare adesso. Quante possibilità avevi di fronte e che aspetto magnifico avevi! Non eri per niente grasso come ti sembra- va. Non preoccuparti del futuro. Oppure preoc- cupati , ma sapendo che questo ti aiuta quanto ma- sticare un chewing-gum per risolvere un'equazione algebrica. I veri problemi della vita saranno sicu- ramente cose che non ti erano mai passate per la mente. Di quelle che ti pigliano di sorpresa alle quattro di un pigro martedì pomeriggio. Fa' una cosa, ogni giorno che sei spaventato. Canta. Non esser crudele col cuore degli altri. Non tollerare la gente che è crudele col tuo. Lavati i denti. Non perder tempo con l'invidia. A volte sei in testa. A volte resti indietro. La corsa è lunga e alla fine è solo con te stesso. Ricorda i complimenti che ri- cevi, scordati gli insulti. Se ci riesci veramente dimmi come si fa. Conserva tutte le vecchie lettere d'amore, butta i vecchi estratti conto. Rilassati. Non sentirti in colpa se non sai cosa vuoi fare della tua vita. Le persone più interessanti che co- nosco, a ventidue anni non sapevano che fare della loro vita. I quarantenni più interessanti che cono- sco ancora non lo sanno. Prendi molto calcio. Sii gentile con le tue ginocchia, quando saranno partite ti mancheranno. Forse ti sposerai o forse no. Forse avrai figli o forse no. Forse divorzierai a quarant'anni. Forse ballerai con lei al settantacin- quesimo anniversario di matrimonio. Comunque vada, non congratularti troppo con te stesso, ma non rimproverarti neanche. Le tue scelte sono scommesse. Come quelle di chiunque altro. Go- diti il tuo corpo. Usalo in tutti i modi che puoi. Senza paura e senza temere quel che pensa la gente. E' il più grande strumento che potrai mai avere. Balla. Anche se il solo posto che hai per farlo è il tuo soggiorno. Leggi le istruzioni, anche se poi non le seguirai. Non leggere le riviste di bellezza. Ti faranno solo sentire orrendo. Cerca di conoscere i tuoi genitori. Non puoi sapere quando se ne andranno per sempre. Tratta bene i tuoi fratelli. Sono il migliore legame con il passato e quelli che più probabilmente avranno cura di te in futuro. Renditi conto che gli amici vanno e vengono. Ma alcuni, i più preziosi, rimarranno. Datti da fare per colmare le distanze geografiche e di stili di vita, perche più diventi vecchio, più hai bisogno delle persone che conoscevi da giovane. Vivi a New York per un po', ma lasciala prima che ti indurisca. Vivi anche in California per un po', ma lasciala prima che ti rammollisca. Non fare pasticci coi capelli, se no quando avrai quarant'anni sembreranno di un ottantacinquenne. Sii cauto nell'accettare consigli, ma sii paziente con chi li dispensa. I consigli sono una forma di nostalgia. Dispensarli è un modo di ripescare il passato dal dimenticatoio, ripulirlo, passare la vernice sulle parti più brutte e riciclarlo per più di quel che valga. Ma accetta il consiglio... per questa volta.
venerdì, novembre 22, 2002
Ho appena scoperto l'esistenza di un corso universitario denominato Cyberpsicologia online e condotto alla Sapienza di Roma dall'esimio professor Tonino Cantelmi. Suo il seguente contributo alla scienza e conoscenza moderna:
"Internet è del tutto alternativo alle noiose e stantie convenzioni della vita reale. L'anarchia, l'anonimato, l'imprevedibilità e il travestimento sono gli ingredienti più interessanti del web. Sì, perché chi vuole fare relazione in rete cerca innanzitutto emozioni. E' l'emozione il dato più interessante. Questo è il motivo per cui un quarantenne stanco si trasforma in rete in una donna mangiauomini e magari finisce per dialogare in una chat lesbo. Il web consente di esprimere le molteplicità dell'anima. Inoltre, la rapidità e l'accelerazione sono proprio gli elementi più intriganti. In una notte, se trovi la chat giusta, puoi dire di te quello che non hai mai detto in tutta la tua vita e raggiungere intimità inaspettate, da bruciare rapidamente per ricostruire nuove storie e magari chattare contemporaneamente con almeno cinque persone: uomini, donne, che importanza ha? In tutto questo, quello che conta è emozionarsi" Ora, mio caro prof Cantelmi, io credo che tu soffra di qualche cyberpatologia online. Forse sei proprio tu il quarantenne stanco che rincasa la sera tutto solo, accende il computer e lascia entrare il mondo attraverso una videata anonima, per esprimere in libertà morbosi alter ego da essere frustrato. Non siamo fatti di chip, ma di carne. E il nostro stare al mondo ha ancora e sempre lo stesso senso che avevano i nostri nonni, i nostri trisavoli, i nostri padri preistorici: amore, amore e conoscenza. Lo ricordi Cantelmi quando al liceo la professoressa ti faceva imparare a memoria quel versetto dantesco? "Fatti non foste per viver come bruti ma per seguir virtute e conoscenza" L'hai mai capito? Oppure le bastonate che la vita ti ha inferto ti hanno fatto preferire la comodità offerta da Internet? Lo scambio inutile e inesistente. Quanta freddezza in tutto questo, quante occasioni non più solo perdute, ma mai neanche partorite, cercate! Davvero pensi che il segreto di un vivere pieno e felice sia il potersi costruire tante false identità con il semplice battere di due tasti? Davvero credi che un "delete" sia la formula magica per cancellare un sogno e aprirne un'altro? No, non è così. Anche dietro un monitor, anche nel buio della propria tana, anche tu, infoiato tra donne e uomini (bambini? perché no, lo dici tu che non ha importanza...), anche tu che che concedi ad altri fantasmi l'ombra pallida di quello che comunque non sei, anche tu, mio caro professore, cerchi una sola cosa: l'amore.
VOGLIO VIVERE COSIIIIIII' - COL SOLE IN FRONTEEEEEE
Altre cronacuzze metropolitane da impiegatume pendolare... Questa volta la scenografia è gentilmente offerta dall'autobus numero 57 dell'azienda trasporti cittadina. Pioggia sottile, prime avvisaglie dell'ennesimo scroscio nerastro. Mezzo semipieno-semivuoto, a seconda dell'umore del momento. Come sempre non mi attacco da nessuna parte - sia per velleità igieniste, sia per esercitare l'equilibrio e svegliare i muscoletti intorpiditi. Lo yoga si porta avanti anche così... Comunque, accanto a me due fanciulle che destano subito la mia attenzione. Mi piace osservare la gente. "Cioè, oggi viene l'amministratore delegato per passare in rassegna il personale. Poi offre un'aperitivo" "Allora fai tardi oggi" "Figurati! Io alla una me ne vado..." (sì, certo bella mia... l'importante è crederci...) Le due ladies part-time sono andate avanti a vociare, con i loro visini splendidamente lisciati da litri di fondotinta e cipria compatta L'Oreal Paris. L'amica di Miss Amministratore-delegato-in-arrivo parlava in modo particolarmente buffo. "Ieri ho preso il treno prima, ho preso". "E' venuto a prendermi mio fratello con il camion, è venuto". "Non riuscivo neanche a salire, non riuscivo"."Troppo comodo stare seduti così in alto. Lo voglio anch'io, lo voglio!". "Ti saluto allora, io scendo alla prossima, scendo". ???????????? Altra considerazione. Purtroppo per loro, i pendolari sono costretti a pensare alla propria vita in termini di orari ferroviari; mi ha colpito infatti sentire una delle due ragazze affermare: "Venerdì scorso non ci siamo viste perché ho fatto tardi. Mhm... eh sì, ora che ci penso sono arrivata alle 13.44..." "E allora sì, hai perso il 13.41 dov'ero su io" Incredibile, l'ho trovato incredibile... giovedì, novembre 21, 2002
Scrivere è sempre nascondere qualcosa in modo che venga poi scoperta. Italo Calvino lunedì, novembre 18, 2002
Piove. E il Governo è ladro come sempre. Forse di più.
Non mi piace affrontare una città tanto grigia, mi mancano le energie. Chiamatemi briofita, ma senza luce né sole non produco clorifilla. Alla lunga, non produco vita. domenica, novembre 17, 2002
Riporto si seguito la gustosa lettera rivolta a Umberto Galimberti sulle pagine di D - laRepubblica delle donne (n°326, pag. 254).
Il dibattito è aperto! MALEDUCAZIONE TV «Ho rivisto da poco un film. In silenzio io e pochi altri. Il resto della sala invece no. Come ormai capita quasi tutte le volte che vado al cinema, un borbottio diffuso, a intervalli più o meno frquenti, accompagna il film dall'inizio alla fine. (...) A volte al cinema ti ritrovi a fianco qualche pazzo che scoppia a ridere in momenti che non fanno ridere nessuno, o qualcuno che pavoneggia commenti ad alta voce. (...) Poi via, sarabanda finale: titoli, luci e tutti che infilano la mano in tasca o nelle borsette e ancora prima di alzarsi dalle poltrone hanno già acceso il loro telefono, per vedere se qualcuno li ha chiamati, per poter richiamare e parlare ancora... Ora la domanda è: pretendere silenzio al cinema ha senso, se sei circondato da persone che non si accorgono di nulla? E se sei l'unico infastidito, sei tu che hai torto visto che è la maggioranza che detta legge? (...)». venerdì, novembre 15, 2002
Leggo or ora che Emanuele Filiberto sarà testimonial di Saclà. Il principe delle cipolline?...
Mah! =/ giovedì, novembre 14, 2002
Buongiorno mondo.
Iniziamo subito con qualcosa di gustoso, giusto per gradire e solleticare il palato in vista della luuunga giornata. Pioggia e grigiore compresi nel kit odierno. Almeno in città... in questa sordida, incredibile città. Tortino soffice di zucca con crema di lenticchie rosse Lasagnetta con patate, rucola e crescenza Fagottino di salmone in pasta fillo croccante con purè di broccoletti, olive taggiasche e pomodoro fresco Tortino caldo di cioccolato fondente e salsa all'arancia E' il menù che mi attende per il secondo roundtable. Dopodiché spero di poter considerare conclusa l'attuale settimana. Riflessione mattutina: la signora Cecioni (anzi Scescioni... alla romana) è ancora tra noi, clonata in copie multiple e dotata di tecnologico braccio-telefono. Anche sul tram traboccante e umidiccio, mentre la condensa di decine di aliti al cappuccino rende opachi i vetri e indistinguibili le sagome esterne, loro - novelle centraliniste da salotto - riescono a chiacchierare con mammà, con l'amica loro, con li ragazzini. Cellulare alla mano, lingua a briglia sciolta: "Non so come farò oggi... Sì... Perché non sono per niente in forma... c'è un sacco di gente, è tutto pieno...". E bla bla bla, mentre c'è chi non sa come mantenere l'equilibrio, chi già detesta il mondo, chi osserva sconsolato mentre l'ombrello del vicino sgocciola sulle scarpe nuove. Sigh! Buona giornata! mercoledì, novembre 13, 2002
Ecco cosa è stato offerto oggi dallo chef de L'Ape Piera ai numerosi commensali giunti per l'occasione:
Trancio di rombo con crema di carciofi e pomodoro fresco Risotto vialone nano " selezione Latini " con trevisana e gamberi Filetto di manzo piemontese con verza stufata e fonduta Tortino di panettone con frutta fresca e salsa vaniglia Ogni commento sarebbe inutile... Le parole non bastano!
E' andata benissimo!
L'eventone mi ha lasciata libera soltanto adesso, ma ne è valsa la pena perché ospiti e clienti erano più che soddisfatti. Li ho portati in un ristorante splendido, attualmente uno dei 5 migliori della città: L'Ape Piera. www.ape-piera.com Uff... Sono contenta... Ha ragione il "solito ignoto": splende il sole anche oggi.
Playing Mommy And Daddy
Little Johnny rushes home from school. He invades the fridge and is scooping out some cherry vanilla ice cream when his mother enters the kitchen. She says, "Put that away, Little Johnny. You can't have ice cream now. It's too close to supper time. Go outside and play." Little Johnny whimpers and says, "There's no one to play with." Trying to placate him, she says, "OK. I'll play with you. What do you want to play?" "I wanna play 'Mommy and Daddy,'" Little Johnny whines in reply. Trying not to register surprise, and to further appease him, she says, "Fine, I'll play. What do I do?" Little Johnny says, "You go up to the bedroom and lie down as if you're taking a nap." Figuring that she can easily control the situation, Mom goes upstairs. Little Johnny, acting a bit cocky, swaggers down the hall and opens the utility closet. He puts on his fathers old fishing hat. As he starts up the stairs, he notices a cigarette butt in the ashtray on the end table. He picks it up and slips it in the corner of his mouth. At the top of the stairs he moves to the bedroom doorway. His mother raises her head and asks, "What do I do now?" In a gruff manner, Little Johnny says, "Get your ass downstairs and get that kid some ice cream!"
Quando Milano regala giornate come oggi, cosa si può aggiungere?...
Ti svegli - dopo una notte insonne come quella da me trascorsa - apri gli occhi nella penombra, ti alzi stancamente, spalanchi le persiane di malavoglia con l'intuito già attivato da un sordo ticchettio e... i tuoi occhi non si capacitano di tanto orrore. Il sublime grigiore meneghino, la pioggerella fastidiosa che impregna corpo e anima, la depressione tutta padana che ti fa venir voglia di tornare a letto perché no, davvero, non ce la puoi fare... Sarà un mercoledì da leoni. Tra oggi e domani, nella città già bloccata nel traffico, mi attendono due eventoni pantagruelici con la già celebre "Massimo Boldi in gonnella". Esco, corro in questa nebbia asfissiante che pretende di uccidere ogni sogno. Coraggio mondo! martedì, novembre 12, 2002
Cala il buio anche su questo martedì, ma sono ancora qui a pigiare sui tasti dalla mia postazione d'ufficio. Panico generale per una gara immane che si chiude domani, panico personale per un eventuzzo che domani non deve riservare strane sorprese.
Inutile pensarvi, sarà quel che sarà! Non ci si può lasciar fagocitare da simili finte preoccupazioni! Ecchediavolo!! Mi rendo conto di sbagliare, nella vita le urgenze sono altre... La mia richiesta di aiuto nel "caso David Gray" ha avuto risposta immediata. La fanciulla chiamata in causa non crede alla mia ignoranza. C'è chi poi, zitto zitto, ha letto e colmato ogni lacuna... Grazie!
Lo ammetto: non conosco David Gray.
Tuttavia, dal basso della mia noncuranza musicale, il martellante inneggiamento operato da un'amica blogger sta destando in me una viva curiosità. So che prima o poi mi leggerai, donna conosciuta, quindi sappi che sarai chiamata ad appagare questa sete conoscitiva! Aperitivo + Musica + Ceramica. Lavoro, o meglio, occupo la mia postazione di lavoro. Al momento, purtroppo per me, sono in stupida attesa di documentii n approvazione. Urgentissimi! Dall'altra parte una specie di Massimo Boldi in gonnella che ama perdere e far perdere tempo... Mannaggia! Detesto i tempi morti. lunedì, novembre 11, 2002
Ascolto il Duca Bianco nella mia tana avvolta nella penombra. L'aria odora di incenso, cera e cannella. Silenzio tutto intorno, tipico di una domenica quasi volta al termine. Medito sulla settimana a venire e su quello che mi aspetta. Posso prevedere molto, ma altrettanto resta per fortuna fuori dalla mia portata.
Domattina si riprende. Sveglia all'ora prestabilita, colazione express ma non troppo (resta il mio pasto preferito), corsa verso gli impegni e la scrivania assegnati. In questo momento vorrei vederla già estinta questa ennesima 5-giorni-di-lavoro, non tanto per patemi fantozziani da impiegatume frustrato, bensì perché... in questo periodo non ho voglia di vivere il giorno. Mi sono destata falena, non più formichina, e come tale bramo i contorni indistinti della notte. Vorrei poter mutare ritmi e bioritmi per assecondare a mio piacimento questo desiderio. Finché dura. La notte, come il giorno, può essere silenziosa oppure assordante. Ha le sue luci, le sue sfumature, i suoi odori... La notte, come il giorno, ci regala nuovi profili, lasciando emergere contorni diversi da quelli che offriamo alla luce del sole. Ogni età ha la sua notte. Ogni notte ha i suoi protagonisti. Non è mai tardi per scoprirla, così come non è mai troppo presto per gustare il sapore di un nuovo giorno che sta per farsi. Riemergere e immergersi. Soli e lune. Noi nel mezzo. A scegliere quale spicchio, quale colore vivere. E quale dormire. domenica, novembre 10, 2002
Brunch domenicale con sorella. Niente male. Ma i pancakes di Silvia restano imbattibili, sia per qualità sia per... prezzo!
Sabato sera? Uscita a due con Marzia, simpatica e dolcissima new entry nell'empireo martesco delle amicizie. Abortita l'ipotesi cinema per overdose di spettatori, abbiamo sgommato decise per un cocktail dolciastro al Ragoo. Scambio di affettuosi saluti con Lorenzo. Il "crapone pelato" ci sa fare, non solo in console. venerdì, novembre 08, 2002
Con queste temperaturine glaciali mi vien voglia di accendere il forno e cucinare dolci a go-go.
Il mondo ama il dolce oppure il salato? Io credo dipenda dagli stati d'animo, dall'umore del momento... Lo zucchero è richiesta d'affetto", il sale un'affermazione di certezze. La vedo così. Mhm... oggi mi coccolerei con... Biscotti senza burro dosi per una base 150 grammi di farina 75 grammi di zucchero 50 grammi di olio 1 uovo Per la preparazione si procede come per qualsiasi pasta frolla Fare quindi il cratere con la farina setacciata, e versarvi all'interno gli ingredienti. Amalgamare il tutto e se serve unire poca acqua fredda. E' meglio se l'olio è extra vergine di oliva e l'ideale dovrebbe essere un olio molto delicato, come quello derivato da olive taggiasche, della riviera ligure di ponente o olio del Garda, delizioso anche se un pò costoso. Muffins alla cannella Preparazione: 15 minuti Cottura: 30 minuti Per 8 muffins: 350 g. di farina, 120g. di zucchero, 3 uova, 150g. di burro, 1 bustina di lievito, 1 cucchiaio di olio di girasole, 1 dl. di latte, cannella in polvere. Fate ammorbidire il burro e disponetelo in una ciotola. Unite lo zucchero e, con un mestolo di legno, lavorate a lungo fino a che risulti ben spumoso. Aggiungete le uova, incorporatele bene e unite la farina, poco alla volta e il lievito. Per ultimo unite il latte e 1 cucchiaio raso di cannella, mescolando delicatamente. Versate il composto in 8 stampini imburrati e infarinati e cuocete per mezz'ora circa a 180°. Sfornate, lasciate intiepidire e sformate dagli stampi. Servite spolverizzando con poca cannella in polvere. Lasciata riposare in un luogo fresco per qualche ora la pasta frolla è pronta. Può essere la base per un crostata Con l'aggiunta di qualche aroma (cannella, vaniglia, scorza di agrumi, uvetta, canditi, insomma ciò che più vi piace anche del cacao per esempio con un pò più di zucchero però) e poi ben steso con il mattarello, tagliato a forma di rombi ecco dei deliziosi biscotti, da mettere 15 minuti in forno caldo a 180°.
Un blogger entusiasta, un dj esplosivo: l'universo (consigliatissimo) di un"crapone pelato":
www.biglia.blogspot.com
Freddo pungente in città. Stretta nella morsa di un inverno che preme alle porte, mi sono destata di buonumore al solo scorgere la presenza del sole al di là delle persiane ancora chiuse.
Un nuovo giorno. Venerdì. Thanks God direbbero gli americani, per dare l'avvio ai consueti riti casalinghi previsti dal T.G.I.F. Più semplicemente, mi sono concessa una lunga passeggiata fino all'ufficio. Colonna sonora adeguata: autunnale, meditativa, carezzevole: Le Fate Ignoranti. E' buffo camminare mentre tutti corrono. Chi in macchina, chi in tram o autobus, chi in motorino. Di solito viaggio in bicicletta, ma ci sono giorni in cui non si ha voglia di pedalare in mezzo a tanti presunti assassini di metallo e lamiera! Se cammini, in città, attraversi realtà diversissime. Poco prima delle 9, ora di punta di colletti bianchi e blu, puoi imbatterti nel caos delle vie più battute, quindi virare nella pace del parco e del castello, poi catapultarti in un attraversamento spericolato per concederti un'ultima tirata nella pace ritrovata di un'area prettamente pedonale. E ci sei. In tutto questo, fai attenzione ad alcuni particolari. Oggi, per esempio, la mia attenzione si è soffermata sulle stazioni della metropolitana, veri stantuffi emetti-umani. A volte non dispiace lasciarsi travolgere da questa folla in tailleur grigio/neri. Prova ad attraversarla anzichè seguirla in coda! Esperienzine tostarelle... Ecco, stamane mi sono sentita parte di un flusso senza alcuna intenzione di volermene chiamare fuori a tutti i costi. Ho percepito in un attimo l'energia di questa massa compatta, di questa gente con cui condivido ritmi e forse nulla più. Ciascuno con il suo bagaglio di pensieri, aspettative, desideri, progetti... Vita. giovedì, novembre 07, 2002
Giornata iniziata sotto pessimi auspici. Neanche il caldo aroma e il gusto forte di un buon caffè casalingo per affrontare questi primi rigori tardo autunnali. Già, la mia casa ha deciso di collassarmi addosso con tutta una serie di emergenze. Che non si ha tempo di riparare perché il lavoro chiama, strangola, pretende!
Meno male che il Social Forum si è aperto all'insegna di pacifiche manifestazioni: niente di meglio per dare scacco matto a quella testa calda di Oriana Fallaci, ormai mito indistruttibile di una destra cieca, sorda e muta. Chissà se medita ogni tanto sul destino delle sue invettive paranoidi... Oggi sarà dura. Parola d'ordine: resistere! mercoledì, novembre 06, 2002
C'è gente strana là fuori, uomini e donne incapaci di relazionarsi in maniera positiva, solare, accattivante, soprattutto, gentile. Persone presuntuose, chiuse in un universo egocentrico e proprio per questo infallibilmente solitario. Attaccano perché consapevoli di non saperci fare, perché troppo vanagloriosi per abbassarsi a chiedere aiuto. In realtà abbiamo tutti bisogno gli uni degli altri, perché fingere di essere diversi?
Trattiamoci con dignità e rispetto! Sorridiamo! Se poi non ci si piace, vale sempre il dietro front, senza rancore... Altrimenti anche i migliori prima o poi prenderanno in mano i coltelli per difendersi. E sarà una carneficina. martedì, novembre 05, 2002
Un uomo solo in scena. I suoi fantasmi, le sue frustrazioni, le sue fantasie. Un mondo di pulsioni violente contro cui combattere, discutere, dannarsi.
"Come Vallanzasca" è il riuscito frutto artistico di un sodalizio ancora troppo underground per poter convincere le masse della propria bravura. Giulio e Paolo. Pane e teatro. Pane quando c'è, teatro in abbondanza. Da questa mia piccola finestra consiglio al mondo di saggiare questa loro creatura: il monologo straziato, amaro, lucidissimo di un signor Nessuno dai miti pericolosi. Vallanzasca, appunto. Petardi, sedie in pezzi, ricordi di un'estate squallida, deliri, donnette e qualche bicchiere in balera. In tutto questo, nessuna traccia retorica, nessuna facile ostentazione di penna, regia o interpretazione. Paolo, perfetto reggitore di scena, arriva a somigliare davvero al celebre bandito. Ci fa pena però, mai davvero paura. Giulio, la cui prosa ai miei occhi migliora di volta in volta, dosa luci, musica e testo senza scadere nei clichè di tanto "teatro dannato". Sono entusiasta. Ascoltate il mio consiglio: andate da Vallanzasca. O presunto tale. Come Vallanzasca - ore 21 fino al 13 novembre 2002 Teatro Verdi, via Pastrengo 16, Milano tel. 02.24417070 www.macromaudit.org domenica, novembre 03, 2002
Notte sabbatica per esorcizzare fantasmi sempre più remoti e spenti.
Mi sento protagonista del momento, illuminata da caldi riflettori in una scena composita e dai continui colpi di scena. Sono circondata di amici cui voglio bene e che riconosco sinceri e partecipi. Null'altro vale. Un bacio e tutti loro. Torno a dormire. La caccia ai demoni stanca... =) venerdì, novembre 01, 2002
La notte porta consiglio, ma funzionano anche le parole dal perfetto tempismo di un illustre sconosciuto.
In questa Milano festiva, vuota, silenziosa e assonnata, già lavo via ogni recente delusione. Mi è bastato guardare negli occhi uno dei miei più cari amici, oppure ridere di nulla con la mia gemella. L'uomo dallo sguardo azzurro è un'occasione abortita. Di lui oggi mi resta solo una tristezza a tratti ancora bruciante, a tratti evanescente e inutile. Mondo, sai cosa non sopporto? L'impossibilità di darsi tempo, di cambiare prospettiva, di modificare aspettative e contorni. Saranno anche "masturbazioni mentali", come afferma il signore sopra citato, ma non posso esimermi dal riflettere sulle circostanze assurde in cui mi imbatto! E poi sì, lo ammetto con candore, non sono una persona immediata, né facile, di pronto utilizzo. Spesso ne soffro io per prima, perché vorrei riuscire a spegnere la testa, a essere meno razionale; insomma, sbaglia chi crede di avere di fronte un'attrice consumata, una ragazzetta che gioca con mascherate discutibili. Voglio tornare al punto che più mi preme di tutta questa storia. Si corre troppo. E se poi il traguardo è diverso da quanto ci si aspettava, allora si butta via tutto con stizza. Come direbbero gli americani: l'acqua del bagnetto con il bambino dentro! Non sono innamorata dello sguardo azzurro, né lo sarei mai stata. Sono abbastanza sincera da ammettere di non essermi mai sentita veramente, totalmente a mio agio in sua compagnia. O meglio, non come dovrebbe sentirsi una persona seriamente coinvolta! Però mi incuriosiva e mi piaceva, tutt'ora! È una persona con cui andrei volentieri ad ascoltare un concerto, al cinema, con cui potrei scambiare quattro chiacchiere amene, chattare sul messenger... E allora perché no? Perché non rientro nelle aspettative a mille del suddetto, perché se con la sottoscritta non vede futuro in termini di "storia", non vede futuro tout court. Talenti sprecati, non trovate? Mi mancherà il suo humour. E tante altre sfumature che sarebbe possibile condividere in totale tranquillità, senza stress inutili. Se avrò occasione, un giorno glielo dirò. Anche se mi ha delusa. Passerà. Chissenefrega!!!!!!!!!!
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