DIAL M 4 MURDER

venerdì, novembre 08, 2002


Freddo pungente in città. Stretta nella morsa di un inverno che preme alle porte, mi sono destata di buonumore al solo scorgere la presenza del sole al di là delle persiane ancora chiuse.
Un nuovo giorno. Venerdì. Thanks God direbbero gli americani, per dare l'avvio ai consueti riti casalinghi previsti dal T.G.I.F.
Più semplicemente, mi sono concessa una lunga passeggiata fino all'ufficio. Colonna sonora adeguata: autunnale, meditativa, carezzevole: Le Fate Ignoranti.
E' buffo camminare mentre tutti corrono. Chi in macchina, chi in tram o autobus, chi in motorino. Di solito viaggio in bicicletta, ma ci sono giorni in cui non si ha voglia di pedalare in mezzo a tanti presunti assassini di metallo e lamiera!
Se cammini, in città, attraversi realtà diversissime. Poco prima delle 9, ora di punta di colletti bianchi e blu, puoi imbatterti nel caos delle vie più battute, quindi virare nella pace del parco e del castello, poi catapultarti in un attraversamento spericolato per concederti un'ultima tirata nella pace ritrovata di un'area prettamente pedonale. E ci sei.
In tutto questo, fai attenzione ad alcuni particolari.
Oggi, per esempio, la mia attenzione si è soffermata sulle stazioni della metropolitana, veri stantuffi emetti-umani. A volte non dispiace lasciarsi travolgere da questa folla in tailleur grigio/neri. Prova ad attraversarla anzichè seguirla in coda! Esperienzine tostarelle...
Ecco, stamane mi sono sentita parte di un flusso senza alcuna intenzione di volermene chiamare fuori a tutti i costi. Ho percepito in un attimo l'energia di questa massa compatta, di questa gente con cui condivido ritmi e forse nulla più. Ciascuno con il suo bagaglio di pensieri, aspettative, desideri, progetti... Vita.


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