DIAL M 4 MURDER

lunedì, dicembre 30, 2002



Nottata cinefila in data 27 dicembre. Eterogenea come poche nelle scelte raccolte da papà Blockbuster.
Zoolander, aperitivo leggerissimo per "resettare" la mente da qualsiasi pensiero intelligente.
Mulholland Drive, una splendida Los Angeles onirica secondo lo stile ( e le allucinazioni) di David Lynch.
C'è molto Twin Peaks nelle conturbanti sequenze di questa pellicola; infatti il finale lascia spiazzati, disperatamente scevri da qualunque chiusura logica tradizionale. Il senso esiste. Solo, va scandagliato con personali operazioni di decoupage: smontare il montaggio registico e rimontarlo in una sequela più consona al nostro sillogistico pensare.
Mica facile!

«I gufi non sono quello che sembrano...». La morale della poetica di Lynch resta secondo me racchiusa nella profetica litania della Signora del Ceppo.

Una diversa considerazione riguarda i miei colleghi in Tell-a-Tale. Posso essere sincera? Mi commuovete ragazzi! Sì, mi sorprende e commuove il vostro autentico e solido entusiasmo nel comporre questo buffo, originale accrocchio poetico...
=)
Il post di Nosys mi piace molto, un tocco bohemien che lascio sciogliere piano piano nel cervello per partorire un adeguato sequel.


Nel frattempo si avvicina Capodanno e come spesso accade è tutto un domandarsi i reciproci programmi per la fatidica serata. Non mi smentisco: non ho alcuna idea.
Ho visto tutti i migliori film attualmente in circolazione: ieri mi sono regalata il toccante Era mio padre di Sam Mendes. A teatro non c'è nulla che mi incuriosisca, anche perché non sopporto i musicals né l'idea di brindare con la compagnia! Brrr... mi vengono i brividi solo a pensarci... Non sono neanche il soggetto giusto per chiudermi in stanze affollate di sconosciuti ubriachi di forzata adrenalina...
Insomma, la verità è che avrei soltanto voglia di salpare lontano perché c'è un'aria tesa e lugubre dalle mie parti e non ho più intenzione di respirarla.
Neritudine ferocissima. Ahimè!


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