DIAL M 4 MURDER

lunedì, novembre 29, 2004



Rainy Monday

Come previsto, piove a dirotto sulla città. Abituata a muovermi in bicicletta, ho calcolato con eccessivo pessimismo il tempo di percorrenza con i mezzi pubblici: alle 7.45 ero in strada; alle 8.25 in ufficio!!
Da un lato meglio così. Silenzio, pace. Libertà di prendere lentamente il ritmo.
Mentre sedevo sugli scomodi predellini in legno della linea 30, guardavo il viso della gente in corsa per strada, in corsa per acciuffare il tram, in corsa anche se immobile nel traffico. Muoviamo con indefesso coraggio i marchingegni di questa società. Fondata sul lavoro. Sulla fatica. Sul sacrificio.
Stranamente, io di solito un pochetto aristo-snob, scoprivo di provare affetto per i miei compagni di mattina.
Diamo il meglio di noi anche oggi, ragazzi!

Week end ambiguo. Sabato sveglia prestissimo per non perdere la lezione di yoga della sorella. Ci ha spaccato!! Il Jeko è partito stanco, io mi sono spenta sul finire. Anche e schiena felicemente in fiamme.
Subito dopo la lezione, Indiana ed io abbiamo raggiunto Bonjoland per allestire il promesso Thanksgiving Saturday Lunch.
Gnocchi di zucca (ricetta nuova, esperimento riuscitissimo), roast beef, pumpkin pie (e qui la gemella ha superato se stessa). Rotolando con pingue soddisfazione sono rincasata in tempo per preparare un misero zainetto da trasferta e partire per i monti con il Jeko. Ero un po’ tristanzuola… chissà!
Imbraciolamento morbido e qualche gozzovigliata di troppo fino a domenica sera. In pratica, non si è fatto nulla di nulla, se non accendere uno splendido fuoco e accettare un rapido impegno per pranzo. Mollume.
Peccato non essersi salutati per assurdo battibecco davanti al portone di casa mia! A volte ci scontriamo con certi moti di elettricità…

Vorrei anche spendere qualche battuta a ritroso sull’aperitivo di venerdì sera. Secondo me è stato un ottimo meeting. Probabilmente eravamo in troppi e a malincuore con alcune persone non sono riuscita a scambiare che pochissime parole, però allo stesso tempo ho finalmente conosciuto per bene Hannes, fatto conoscere Silvia a Silvia e, perché no, rivisto Carlo e Alessandro.
Adesso dobbiamo allestire un’indimenticabile serata pre-natalizia. E, suggerisco io a chi è all’ascolto, anche disegnare una bozza di capodanno.

Non vedo l’ora di partire per Madrid.
Countdown.

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